Riscaldamento globale
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È davvero un problema il CAMBIAMENTO CLIMATICO?
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Video dei Cartoni Morti
Giustizia Climatica
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Report Oxfam "Climate Plunder": I Super-Ricchi e la Crisi Climatica
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`Report Oxfam "Climate Plunder" `_
Il rapporto denuncia l'enorme e crescente impatto delle emissioni di
carbonio dei super-ricchi sul clima globale e le forti disuguaglianze
che ne derivano.
Aumento delle Emissioni dei Super-Ricchi:
* Dal 1990, la quota di emissioni attribuibile ai super-ricchi è
aumentata del 32%.
* Nello stesso periodo, la quota di emissioni della metà più povera
della popolazione mondiale si è ridotta del 3%.
* Questo evidenzia come i maggiori responsabili della crisi climatica
siano gli individui più ricchi.
Il Consumo Eccessivo:
* Si afferma che, se tutti vivessero secondo lo stile di vita
dell'0,1% più ricco del mondo, l'intero "bilancio di carbonio"
globale (la quantità massima di CO2 che si può emettere per restare
entro 1.5∘C) si esaurirebbe in meno di tre settimane.
* Questo sottolinea l'entità del consumo e dello spreco delle élite,
spesso legato all'uso di jet privati, mega-yacht e altre attività ad
alta intensità di carbonio.
Impatto e Responsabilità:
* Il rapporto evidenzia come i Paesi e le persone più povere siano le
vittime principali degli impatti del cambiamento climatico (come
alluvioni, siccità, aumento del livello del mare), pur avendo
contribuito meno alla loro causa.
* C'è un appello affinché i Paesi ricchi e le persone più abbienti
assumano la loro responsabilità storica e contribuiscano con
finanziamenti consistenti per aiutare i Paesi vulnerabili ad
affrontare e adattarsi alla crisi climatica.
In sintesi, "Climate Plunder" è un'accusa forte contro la
disuguaglianza climatica, dove una minuscola élite è la maggiore
responsabile delle emissioni che minacciano il futuro del pianeta,
mentre le comunità più povere ne subiscono le conseguenze più gravi.
Il ciclo del carbonio
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L'effetto serra
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L'effetto serra è un processo naturale che regola il bilancio termico
planetario. La radiazione emessa dal Sole passa attraverso l’atmosfera
e arriva alla superficie terrestre, dalla quale viene in parte
assorbita. La superficie terrestre a sua volta emette radiazione verso
l’esterno, ma a una frequenza diversa (prevalentemente nello spettro
dell’infrarosso) che la rende in parte intercettabile dai gas serra,
che la assorbono e riemettono verso la superficie terrestre,
riscaldandola. In assenza di gas serra, la temperatura media globale,
che si attesta su +15 °C, sarebbe di circa -18 °C.
I gas responsabili dell’effetto serra sono: l’anidride carbonica
(CO2), il vapore acqueo (H2O), il protossido di azoto (N2O), il metano
(CH4) e l’ozono (O3); a questi, si aggiungono altri gas di origine
unicamente antropica, quali i clorofluorocarburi (CFC), gli
idrofluorocarburi (HFC), gli idroclorofluorocarburi (HCFC) e i
perfluorocarburi (PFC).
L’influenza di ogni gas serra dipende da tre fattori:
* concentrazione: si misura generalmente in ppm (parti per milioni) e
indica quante molecole di gas sono presenti in atmosfera per ogni
milione di molecole di aria. È da distinguere rispetto
all’emissione, che indica un flusso e viene espressa in unità di
massa per unità di tempo;
* effetto radiativo: indica la capacità di ogni gas serra di assorbire
energia solare; per mettere a confronto l’effetto forzante di tutti
i gas serra viene utilizzata la misura CO2 equivalente, che indica
la massa di CO2 necessaria per ottenere lo stesso potenziale di
riscaldamento climatico (Global Warming Potential);
* durata: si riferisce alla permanenza dei gas serra in atmosfera.
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Emissioni totali di origine antropica suddivise per gas serra (Rielaborazione su dati IPCC 2014)
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Emissioni globali di gas serra suddivise per settore economico (Rielaborazione su dati IPCC 2014)
Le attività antropiche sono responsabili sia dell’aumento della
concentrazione dei gas serra di origine naturale sia dell’immissione
di gas normalmente non presenti in atmosfera, alimentando un processo
che porta a un incremento dell’effetto serra, fenomeno che sta alla
base del riscaldamento globale e quindi del cambiamento climatico
(IPCC, 2014).
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Emissioni e concentrazione atmosferica di CO2 dal 1750 al 2020 (Fonte: NOAA)
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Il bilancio energetico della terra descrive i vari tipi e le
quantità di energia che entrano e escono dal sistema terra. Esso
include sia la componente radiativa (luce e calore) che altre
componenti quali conduzione, evaporazione e evaporazione che
possono trasportare calore dalla superfice terrestre. La quantità
di energia in arrivo dal sole uguaglia la quantità di energia
uscente (luce solare riflessa e emissione infrarossa).
Crediti: NASA
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Cause del cambiamento climatico
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Documenti ufficiali sul cambiamento climatico
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2024 - a second record-breaking year, following the exceptional 2023
* `Global Climate Highlights 2024 `_
climatereanalyzer.org
* `Explore Climate Change `_
Trattati internazionali
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COP30 a Belém -Brasile - 10-21 novembre 2025
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30esima edizione della Conferenza delle Parti sui cambiamenti
climatici sotto l’egida dell’Onu
Delusione e nessun impegno di abbandono delle fonti fossili
Belém luogo simbolico accanto la foresta dell’Amazzonia, il “polmone
verde” del mondo, che si sta sempre più riducendo per via di incendi e
disboscamenti.
La crisi climatica rappresenta una delle sfide più complesse del
nostro tempo: il cambiamento climatico non solo genera impatti
differenziati sui popoli, accrescendo le disuguaglianze, ma le stesse
politiche di transizione possono produrre effetti regressivi, se non
adeguatamente progettate. Occorre integrare obiettivi di
sostenibilità ambientale, sociale ed economica
Alcune date importanti
* La **Conferenza di Rio de Janeiro del 1992**, che ha rappresentato la
prima risposta globale alla sfida dei cambiamenti climatici. Sono
state adottate tre principali convenzioni ambientali multilaterali
: **la Convenzione sulla Diversità Biologica**, la **Convenzione quadro
delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC)** e
la **Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla
desertificazione (UNCCD)**. La conferenza ha anche prodotto l'Agenda
21 e la Dichiarazione di Rio.
* **Accordi e sviluppi successivi:** **Protocollo di Kyoto (1997)**,
che è stato il primo accordo globale a fissare obiettivi vincolanti
di riduzione delle emissioni di gas serra per i paesi
industrializzati. L'Italia ha ratificato il Protocollo di Kyoto con
la legge 1 giugno 2002, n. 120. **Accordo di Parigi (2015)**, che
ha rafforzato il quadro dell'UNFCCC, stabilendo che tutti i Paesi si
uniscono per lavorare verso l'obiettivo di 1,5 °C. L'Italia ha
firmato l'Accordo di Parigi sul clima il 22 aprile 2016,
legge n. 204/2016. Il Paese ha poi preso ulteriori impegni nel
quadro europeo. Il **Green Deal europeo** il **piano d'azione
dell'UE** per attuare l'Accordo di Parigi e rendere l'Europa il
primo continente climaticamente neutro entro il 2050, stabilendo
obiettivi vincolanti di riduzione delle emissioni e un insieme di
leggi e strategie per raggiungerli. Obiettivi intermedi: Una
riduzione delle emissioni del 55% entro il 2030 e Una strategia che
riguarda settori come energia, trasporti, industria, agricoltura e
finanza. Piani per la promozione delle energie rinnovabili,
l'efficienza energetica, il trasporto sostenibile e la riduzione dei
rifiuti. Natura-Strategia e piano d'azione interno dell'UE, con
l'obiettivo di guidare la transizione verso un'economia e una
società a zero emissioni.
**Posizioni UE in COP 30**
* Riduzione delle emissioni: L'UE mira a una riduzione delle emissioni
nette di gas serra compresa tra il 66,25% e il 72,5% entro il 2035
rispetto ai livelli del 1990, come aggiornamento del proprio NDC
(Contributo Determinato a Livello Nazionale).
* Transizione energetica: L'UE sostiene una transizione graduale dai
combustibili fossili, garantendo al contempo che sia equa e
inclusiva per tutti i paesi.
* Adattamento: L'UE si è impegnata a rafforzare l'azione di
adattamento per aumentare la resilienza globale ai cambiamenti
climatici.
* Finanziamenti: L'UE ha ribadito l'importanza di aumentare la
mobilitazione dei finanziamenti internazionali per il clima, con un
focus particolare sui paesi vulnerabili.
* Cooperazione internazionale: L'UE ha sottolineato la necessità di
una cooperazione internazionale rafforzata e ha esortato i
principali paesi responsabili delle emissioni ad aggiornare i loro
NDC con maggiore ambizione.
L’Italia complessivamente si è caratterizzata come un blocker
all’interno del gruppo europeo, sulla base di un’assenza di mandato da
parte del Consiglio UE. Non ha aderito all’appello per promuovere la
roadmap per l’uscita dalle fonti fossili. Ha confermato la propria
disponibilità rispetto alla finanza per l’adattamento, ma non si è
esposta su mitigazione e just transition.
La mostra sul cambiamento climatico: Atmosfere Possibili
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